O la va o la spacca. È l’ultima carta che i sostenitori della fecondazione eterologa giocano per cercare di abbattere il divieto di questa tecnica in Italia. Martedì la Consulta si riunisce per decidere sulla legittimità di quella parte della legge 40 (procreazione medicalmente assistita) dove si stabilisce che nei centri pubblici e privati del Paese non è possibile sottoporsi a trattamenti con uso di gameti, cioè ovociti o spermatozoi, appartenenti a estranei.
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