Lettera aperta al Presidente della Repubblica

Illustre Presidente della Repubblica,

Le scrivo quale Presidente dell’Osservatorio sul Turismo Procreativo, organizzazione che da anni fotografa il triste fenomeno delle coppie sterili costrette ad andare all’estero per curarsi. La testimonianza pervenutaLe il 5 maggio, nella sua drammaticità è particolarmente esemplare, ma, purtroppo, non è la sola.
Da anni, poiché la fecondazione eterologa in Italia è vietata, migliaia di coppie vanno in altri paesi, dove invece è permessa. Completamente allo sbaraglio.
Come infatti si evince dai nostri ultimi dati, sono state più di 2000 le famiglie italiane che, solo nel 2011, hanno varcato i confini per cercare di ottenere risposta al desiderio di avere un bambino. Risposta che in Italia veniva loro negata. Fanno una cosa da noi ritenuta illegale? Sì, la fanno, perché altrove è permessa. E sono tanti.
Ed è sicuramente vero che oltre frontiera esistono centri di eccellenza, ma esistono anche centri assolutamente non affidabili. Dove prendono i pazienti gli strumenti per scegliere?
Senza entrare in giudizi di merito riguardo alle scelte legislative, politiche e morali italiane, credo che non si possa però ignorare questo piccolo esercito sofferente di “migranti” che, se a volte tornano felici con un bimbo in braccio, spesso invece devono subire esperienze drammatiche quali quelle della coppia che a Lei si è rivolta.
Ora, Le chiedo, è giusto, in nome della legge, permettere che accadano queste tragedie? Io non credo. Credo invece che sia possibile rispettare la legge ma dare a questi cittadini gli strumenti perché non vadano allo sbaraglio, perché possano, anche all’estero, affidarsi a medici e Centri esperti.
Come? Istituendo in Italia un Centro di Informazione, senza fini di lucro, formato da medici qualificati, che possa indirizzare nelle Cliniche più serie e affidabili le coppie infertili che decidono di recarsi all’estero per poter fare l’eterologa. Mi candido, se lo riterrà utile, a organizzarlo gratuitamente.
Solo una struttura di questo genere è a mio avviso in grado di dare informazioni corrette a chi ha deciso di percorrere questa strada.
Perché non accada più ciò che è avvenuto alla coppia che Le ha appena scritto.
Sarei lieto di poter avere un incontro con Lei e con il Ministro Balduzzi per approfondire nei dettagli questa proposta.
Con l’occasione porgo i più cordiali saluti
Andrea Borini
Presidente Osservatorio Turismo Procreativo

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